Stiamo in un appartamento della “Proletaria”.

Vivere… è la nostra prima missione! La quotidianità richiede non poche energie, tanto più che, vivendo in periferia, siamo costrette a “scendere a Termoli” -come si suol dire- per fare la spesa e ritrovare amici conosciuti in precedenza. L’autobus è un indiscusso luogo di incontro e ora conoscendoci quasi tutti è uno spazio buono per scambiare notizie, opinioni e persino per dibattere. La porta della fraternità, come quella delle case vicine, è sempre aperta: permette un’accoglienza che semplifica le relazioni. È bello come ciascuna di noi continui a donarsi nel rispetto delle proprie potenzialità: presenza nella casa di riposo per anziani nei pressi della fraternità, lettura condivisa della Parola di Dio con amici e vicini, tempi di preghiera più prolungati, presenza in Parrocchia sia nel Consiglio Pastorale che nel gruppo delle pulizie.

Le visite che ci scambiamo con i vicini tessono il nostro quotidiano e con il passare degli anni diventano sempre più “Visitazioni” che ci lasciano gustare la Vita. Mai finiamo di accogliere e incarnare l’invito di San Paolo ai Romani: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate in voi i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.” (Rom 12,9-16b).