Di Gesù – Piccole Sorelle di Gesù

AppartenerGli:
cammino fra il già
e il sempre di più.

Siamo piccole sorelle “di Gesù”: donne che, in risposta all’amore di Dio e alla sua chiamata, scelgono di seguirlo. È la Chiesa, di cui siamo membra, che ci invia a “raccontare” e a vivere il Vangelo alle frontiere del nostro mondo.
Povertà, castità e obbedienza sono le coordinate entro cui si snoda la nostra relazione con Dio e con gli altri.
La povertà ci spinge a condividere ciò che siamo e che abbiamo, abbandonandoci all’amore provvidente di Dio.
La castità ci impegna in un quotidiano cammino di unificazione e integrazione per imparare ad amare come Lui, con un amore gratuito, libero e liberante.
L’obbedienza ci chiede di vivere nell’ascolto, di crescere nella corresponsabilità, di lasciarci mettere in gioco per il Vangelo.
A significare il nostro desiderio di appartenenza, al momento della prima professione, riceviamo un nuovo cognome: il “di Gesù” ci accompagna, diventa quotidiana memoria, fino all’abbraccio eterno.

Più grande del sentire ps Katia

Farci prossime di chi vive accanto a noi e far trasparire un barlume della tenerezza di Dio, vuol dire essere pronte ancora ed ancora ad “esporci” alla Sua presenza e alla Sua Parola. Significa lasciarci trasformare ed abitare da Lui, da Lui imparare a vivere del Suo amore.
Vado a Dio con tutto il mio essere, con tutto ciò che abita il mio cuore e i miei pensieri: davanti a Te posso essere quella che sono, stanca del lavoro e del rumore della città, con le mie piccole e grandi preoccupazioni, con il ricordo gioioso di momenti belli e intensi e con le domande che oggi rappresentano una sfida nel mio cammino di fede. Davanti a Te posso depositare tutto. Le persone che mi hai fatto incontrare le porto a Te, nella fiducia che presso di Te tutti trovano una dimora. In momenti di consolazione Ti sento incredibilmente vicino; avvolta dal Tuo amore folle ti ridico parole d’amore. Però a volte il silenzio fa anche attraversare dei deserti. Tu sembri tacere. La solitudine diventa un peso e in realtà vorrei solo sfuggirle per trovare consolazione nella compagnia degli altri. Ma se ascolto attentamente mi inviti a rimanere anche nei momenti di fatica – nella fiducia che il tuo agire in me è più grande di quanto io possa sentire o percepire. I tempi di silenzio sono come un esercizio di abbandono di sé stessi nelle mani di un Altro. Dove in me si fa il silenzio Dio trova spazio.