Sorelle – Piccole Sorelle di Gesù

Lasciarsi accogliere e…
aprire a chi bussa.
Lasciarsi trasformare e…
ascoltare senza contare.
Lasciarsi amare e…
regalare un sorriso.

Vivere insieme è la nostra prima missione. Le nostre fraternità, composte da tre o quattro sorelle di generazioni e culture diverse, desiderano essere un laboratorio di unità e testimoniare che il sogno di Dio è possibile. L’ascolto, il dialogo, la condivisione, il perdono… sono elementi di un’unità che impariamo a costruire ogni giorno, tutti i giorni della nostra vita.

L’essere sorelle trascende le nostre piccole comunità: attraverso lettere e incontri facciamo rete con le fraternità sparse nel mondo. La comunione sperimentata è energia che ci spinge a diventare sorelle di coloro con i quali condividiamo l’esistenza e ai quali vorremmo, con la nostra presenza, raccontare la vicinanza di Dio.

Viviamo la fraternità nel cuore della Chiesa e al contempo siamo chiamate ad essere sorelle di coloro che ne sono ai margini, che non credono o che appartengono ad altre Chiese o religioni. Fedeli alle nostre origini viviamo un’amicizia particolare con i credenti dell’Islam.

Lasciarti una possibilità… ps Sofia Miriam

Per noi era la prima esperienza di autostop! Questa scelta ci ha chiesto di confrontarci con il modo di pensare delle nostre culture e delle nostre “educazioni” che ci hanno insegnato a non prendere rischi inutili e a cercare di non dipendere dall’altro. Così abbiamo scoperto che essere vulnerabili e bisognose di aiuto può avere un senso! Abbiamo considerato la parabola del buon samaritano dal lato dell’uomo ferito che aspetta che qualcuno si fermi e scopre che è uno straniero a farsi prossimo: lasciare all’altro la possibilità di compiere un gesto di misericordia non è forse anche questo un modo di amare l’altro? […] Verso le due del pomeriggio arriviamo in un paesino deserto e ci fermiamo davanti ad una chiesetta preparandoci ad una lunga attesa. Si ferma invece un uomo che ci propone di accompagnarci fino all’entrata della superstrada. Ci racconta che ha lasciato da poco il lavoro ed ha una settimana vuota prima di iniziare un nuovo contratto. Dopo qualche minuto di conversazione, quando stiamo arrivando al luogo in cui dovrebbe lasciarci, ci dice: “non ho impegni questo pomeriggio allora vi posso accompagnare fino a Lourdes”. Restiamo senza parole perché mancano ancora più di 50 chilometri! Arrivate a Lourdes gli proponiamo spontaneamente di fermarsi un momento alla grotta prima di ripartire. Accetta e restiamo in silenzio una mezz’oretta davanti alla piccola sorgente che sgorga dalla roccia. Poi, mentre ci allontaniamo, ci dice con grande naturalezza: “Era tanto tempo che non mi sentivo così” – “così come?” -domandiamo noi – “… che sentivo di non essere solo!”.