A-Dio Lidia

La notte del 28 dicembre, nella fraternità di Nettuno, ps Lidia è tornata alla casa del Padre circondata dall’affetto e dalla preghiera delle piccole sorelle.
In quest’ultimo anno il suo stato di salute si era ulteriormente indebolito obbligandola a diversi ricoveri. Da metà novembre era presa in carico dalle cure palliative domiciliari. I funerali si sono svolti stamane a Nettuno, nella parrocchia della fraternità.

Piccola sorella Lidia, terza di tre sorelle, è nata a Firenze il 6 febbraio 1938. Durante la sua giovinezza partecipa a gruppi di giovani cattolici impegnati nell’ambito sociale sorti attorno a persone come Giorgio La Pira, Ernesto Balducci e la Comunità del Cenacolo.

Scopre la Fraternità delle Piccole sorelle di Gesù attraverso il libro “Come loro” di R. Voillaume e l’amicizia con piccolo fratello Arturo Paoli. Scriveva che ciò che l’attirava era: “Una congregazione operaia, internazionale, l’imitazione della vita di Gesù di Nazaret, la vocazione all’unità e all’amore universale”. Nel 1961 entra in Fraternità.

I primi anni dopo la professione li trascorre in varie fraternità: in Svizzera, a Milano, a Napoli, in Austria e infine in Calabria, in un piccolo paese di origine Albanese nella speranza di poter fondare una fraternità in Albania. Lidia infatti desiderava vivere in un Paese a regime marxista.

Questo suo desiderio si concretizza quando nel 1974 parte a Cuba dove rimane fino al suo rientro definitivo in Italia nell’ottobre del 2017. Dopo pochi mesi, nel febbraio 2018, raggiunge la Fraternità di Nettuno.

Negli anni a Cuba, aiutata dal dono innato di tessere relazioni e supportata dal temperamento  cubano, Lidia instaura legami di amicizia che continuano tuttora. Per molti anni condivide con questo popolo la realtà austera e difficile del Paese.

Nel tempo relativamente breve e già segnato dalla fragilità della sua salute, anche a Nettuno Lidia stringe legami di amicizia molto forti.

La sua attenzione all’altro, pur nella sofferenza della malattia, le permette di scorgere, in chi le si avvicina, le emozioni nascoste o la stanchezza, la sofferenza.

In quest’ultimo periodo vive con intensità il mistero dell’Incarnazione.
Durante il ricovero a Villa dei Pini in dicembre 2019, scrive: “… per la prima volta mi ritrovo in una situazione di completa dipendenza in mani di altri. Proprio come una bambina appena nata. Mistero del Natale! Grazie Gesù di poter fare questa esperienza prima della morte, solidale con coloro che vivono questo, ed essere trattata nello stesso modo”. E in settembre 2020 al pronto soccorso dell’ospedale scrive ancora: “Dimenticata sopra il letto, […] come Gesù Bambino nato in braccio a Maria e Giuseppe […] ho potuto meditare il grande mistero dell’Incarnazione!!! Un vero regalo!!!“.

Grazie!” Questa è la parola che hai ripetuto più volte e con più forza in questi ultimi giorni.

Carissima Lidia la tua vita ora è diventata un rendimento di grazie al Signore della Vita.

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