Compagno di sandali e… di bussola

Ilaria era a Roma, con noi, per la celebrazione della canonizzazione il 15 maggio scorso. Qualche giorno fa, in queste righe ci ha raccontato come fr Charles è entrato nella sua vita.

Fr Charles, chi sei?
Sei uno che entra senza bussare, eppure la prepotenza non è una qualità che ti si addice: la tua figura, il tuo volto, le tue mani… tutto di te parla di una delicatezza più profonda… tu sei uno che entra a piedi nudi, carezza la terra che incontri e non ti risparmi dal lasciarvi un segno più profondo… a piedi nudi e col cuore aperto, lo stesso cuore che come racconti hai «perduto per questo Gesù di Nazareth».

E come suona la tua voce?
A volte come quella di un nonnino amabile che mai si stanca di raccontare le fiabe alla sua nipotina, altre hai il suono del silenzio: sì, il tuo silenzio lascia parlare i tuoi occhi che diventano allora una tela dove solo un pittore ispirato potrebbe dipingere una vita che si fa così intimamente, così semplicemente, così profondamente imitazione del Gesù che tanto hai amato.

Quando ha inizio questa storia?
Prima del 15 settembre 1858, e non solo prima che tu uscissi dal grembo di tua madre, ma anche prima che tu vi fossi formato: inizia quando il Padre tuo ti ha conosciuto e ti ha consacrato; e quando al Padre tuo hai detto: «Padre mio, io mi abbandono a te», allora hai scoperto il significato della tua vita, la tua Vocazione. E tu, fr Charles, sei proprio una tela che si lascia dipingere dal Suo Pittore, tu sei la tua Vocazione.

Fr Charles, dove sei venuto ad incontrarmi?
Io ci credo che è propria di Dio quella Tenerezza grazie alla quale Lui ci parla nella lingua che conosciamo raggiungendo ognuno in modo unico e particolarissimo. Il luogo che Dio ha scelto per parlarmi di te è stato un libro: Lui sa quanto le parole siano importanti per me, ognuna è scrigno prezioso, ognuna racchiude un mondo di significati, suoni, colori, sogni, emozioni… come la Parola “Islam”, quale mistero contiene? Le sue lettere sono dune del deserto che tanto ti è caro o onde dell’oceano che tanto mi è caro? Che luogo immenso, che tempo infinito, fuori dallo spazio e fuori dal tempo è la Parola “Islam”? Lo chiedo a te, fr Charles, perché so quanto amassi le parole. Mi è dolce l’immagine di te che scrivi: cosa ricercavi nelle parole? Ogni lingua ha un’anima e il tuo dizionario è il dizionario di un’anima, scritto da te, Missionario delle Parole.

Le parole che mi hai detto quando sei venuto ad incontrarmi sono tue e sono queste: «Voglio abituare tutti gli abitanti, cristiani, musulmani, ebrei, idolatri, a considerarmi come loro fratello, il fratello universale».

Tu lo hai fatto, fr Charles, tenendo «gli occhi e il cuore fissi» su di Lui, formando «un sol cuore e un’anima sola con Lui», vivendo quello che dicevi essere un «colloquio a due: segreto delizioso». Hai fatto della tua vita una testimonianza, hai vissuto in semplicità assoluta, in “spirito d’infanzia e di abbandono”, in preghiera, nell’unione col prossimo e col tuo «Beneamato», col tuo «Diletto»…

Fr Charles, chi sei?
Sei «un riflesso di Gesù, un profumo di Gesù, qualcosa che grida Gesù, che fa vedere Gesù, che risplende come un’immagine di Gesù».

Fr Charles, chi sei tu al mio cuore?
Sei “un viaggiatore nella notte”, fratello nel cammino, compagno di sandali e di bussola, sei tu, sei proprio tu, scrittore e disegnatore della Fratellanza, tu ricordi a chiunque stia viaggiando nella notte che mai bisogna nel cammino dare peso a parole di incomprensione di altri o a insicurezze che ci bloccano, ma che bisogna credere nella vocazione, ed è questa che io chiamo Testimonianza, è la tua stessa Vita capace di soffiare il coraggio a fragili ali di farfalla e di farle avere Fede nel suo volo.

Ilaria Calcagno

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