Covid-19: Dio ha perso?

Aperto. Vuoto.
Tabernacolo in tempi incerti e surreali.

Mi aspettavo di ritrovarmi con l’attesa sospesa di ogni sabato santo… quando il cuore si interroga: “Risorgerai?”
Non c’era attesa sopita e neppure tristezza per l’assenza.

Aperto. Vuoto.
Sepolcro nel giardino della resurrezione.
Una gioia segreta e intima scorreva nelle membra ma non era neppure per il tenue canto di un Alleluia.
No!

A chi mi chiede di Dio,
a chi mi urla che ha perso,
a chi mi dice che si nasconde per la vergogna…

Quella porta aperta,
quel tabernacolo vuoto sono paradossale segno di vicinanza.

Non se n’è andato…
Non è partito rifugiandosi in un abisso celeste.

Tu che mal sopporti di rimanere chiuso quando “l’amico che ami” è gravemente malato,
Tu che mal sopporti di restare al sicuro quando l’Umanità pena sotto il peso del dolore,
Tu non rimani estraneo e accetti di perdere…

La porta è aperta e il tabernacolo è vuoto
non perché tu te ne sia andato…
Sei solo uscito, uscito per venirmi, venirci incontro.

Un bimbo, mi ha scivolato un disegno.
In fondo c’erano delle labbra,
accanto, a caratteri cubitali, la scritta: BACIO.
Mi ha detto: “C’ho pure fatto un bacio… visto che non te lo posso dare”.

Sei uscito per venirmi, venirci incontro…
e il tuo tabernacolo è il cuore dei piccoli.

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