“Siate piccolissime” è questo il tenero imperativo di ps Magdeleine dieci anni dopo la fondazione. Chissà se ora, attraverso le nostre diminuzioni e fragilità, non fosse null’altro che un indicativo da accogliere? Eppure, come per molti, anche per noi, la piccolezza non è condizione naturale… soprattutto quando ci chiede di morire ai nostri ideali per entrare nel sogno di Dio e diventare segno, piccolo come quello di Betlemme.
“Vi sarà necessaria, come a me, una fede capace di demolire tutti gli ostacoli del mondo e dell’inferno perché, accanto a fraternità già fondate, ci sono tutti gli appelli del mondo intero. È una vera tempesta che spinge in avanti la nostra vela. La ripiegherete per mettere la vostra barca al riparo del porto, per paura dei colpi troppo forti o la lascerete volare in mare aperto, spinta dal vento potente dello Spirito di Dio?
Il vostro cuore si rinfranchi e diventi grande come il mondo. È solo questo che deve diventare grande in voi perché ogni giorno cresca il vostro amore. Per tutto il resto, siate piccolissime. Se diventate grandi, rischiate le cadute più pesanti. Dopo dieci anni, dopo vent’anni, dopo cent’anni, restate sempre delle “piccole sorelle di nulla” e, quando sarete tentate di dimenticarlo, guardate il presepio di Betlemme e Gesù Bambino che è stato “il vero fondatore” della Fraternità.
Realizzate sempre più la vostra vocazione di “farsi uno di loro”. Non siano solo parole. Vuol dire molto, sapete. “farsi uno di loro” è arricchirsi al loro contatto spogliandosi dell’illusione di avere sempre da donare qualcosa. Richiede un animo totalmente aperto e disponibile”.
Ps Magdeleine
Damasco, settembre 1949. Alle piccole sorelle
