Andrò a trovarli…

LA SUA VENUTA
Quel giorno Dio si era svegliato con un forte mal di testa e soprattutto con una gran fitta al cuore: erano già diverse notti che non riusciva a riposare, assillato com’era da una domanda.

Cosa lo angustiava a tal punto? Dio era in pena, in pena perché gli esseri umani, da lui stesso creati -con le migliori intenzioni del mondo-, non riuscivano a vivere in pace. Litigi, gelosie, rivalità… guerre: chi se lo sarebbe mai aspettato! “Che fare?” si chiedeva affranto passando al vaglio, tra sé e sé, questa o quella “soluzione” (a essere sinceri, in qualche momento di desolazione aveva pensato persino ad un nuovo diluvio ma subito si era ricordato della promessa fatta e lui era un uomo -pardon!- un Dio di parola!)

Quel mattino, all’improvviso, ebbe un’idea che a lui stesso parve geniale, anzi, divina: “So io cosa farò”, si disse, pieno di speranza. “Andrò a trovarli di persona! Sì, andrò a stare con loro per essere loro amico e fratello: quale altro modo per dire loro quanto li amo? Chissà mai che così non riescano anche loro a volersi bene…”

Per questo Dio, tanti anni fa, venne nel mondo. Eppure questa storia riguarda anche noi perché, non solo è venuto… ma continua a venire. Dio viene sempre, viene ogni giorno, ogni istante e viene per “liberare” il luogo più inaccessibile e impenetrabile che esista: il cuore umano. E viene come ospite, pellegrino, povero. Chiede di essere accolto. Così viene lui.  

A noi di attenderlo perché, senza attesa, la venuta non si realizza. Come quando qualcuno viene a trovarci e noi non gli apriamo la porta: resta fuori (e noi, chiusi dentro…).

E LA SUA ATTESA
Se ne stava seduto in un angolo, in silenzio, in mezzo a tanti altri come lui in attesa. Gli stati d’animo erano molto diversi, c’era chi non stava più nella pelle nell’attesa di riabbracciare un proprio caro, chi era in ansia aspettando la risposta di un esame medico, chi con trepidazione aspettava i risultati dell’ultimo concorso, chi con impazienza, contava i minuti in attesa dell’autobus che non arrivava, chi brontolava facendo la fila alla cassa sovraffollata di un super-mercato e così di seguito: ognuno era in attesa di qualcosa o qualcuno. In mezzo ad un così grande daffare, lui continuava a starsene seduto in un angolo, apparentemente senza fare niente. In realtà, lui, aspettava. Semplicemente, totalmente, instancabilmente. Ma cosa, chi aspettava? Aspettava… uno sguardo, una parola, un incontro: aspettava noi.

Dio viene sempre e sempre ci attende

Ps Patrizia-Maria

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