Briciole per un nuovo pane

Inizialmente previsto in giugno 2020 (poi rinviato a novembre 2020…), inizia oggi nella fraternità generale delle Tre Fontane a Roma, in forma presenziale l’incontro delle piccole sorelle responsabili dei diversi Paesi del mondo. Per un mese trentaquattro sorelle si metteranno le une le altre in ascolto cercando di comprendere come e dove la realtà interpella il nostro carisma. Ps Grazia Elisabetta, a servizio dell’unità per la Fraternità in Italia, ci regala cosa abita il suo cuore…

Con quale desiderio inizi questo incontro?

Vorrei che questo incontro in cui ci ritroviamo di orizzonti, culture ed età diverse, diventi il luogo dove “raccogliere le briciole di pane” che ci fanno vivere oggi in Fraternità. La consapevolezza e la gratitudine ci ciò che nutre la Vita ci permetterà, a partire da queste briciole di  “impastare un nuovo pane che nutra il nostro cammino

Questo appuntamento è stato rinviato più volte a causa della pandemia. I rinvii e gli ostacoli che la maggior parte delle sorelle hanno vissuto per arrivare da paesi lontani, hanno accresciuto in tutte, il desiderio di incontrarci, sostare e poter riorientare insieme il nostro futuro.

Su quali temi vorresti condividere/dibattere con le altre sorelle?

Fin dalla sua origine la fragilità ha caratterizzato la Fraternità; oggi ancora questo aspetto ci provoca e ci chiama a coglierne i paradossi: le sfide e la bellezza, l’insicurezza e la tenacia, la debolezza e la forza. Attraverso la consapevolezza che ne scaturirà, mi piacerebbe che riuscissimo a scrutare con chi e verso dove lo Spirito ci spingerà ad andare …

A questo incontro arriviamo da 34 parti del mondo, ognuna con uno spessore di vita ricca e, spesso  complessa e sofferta, nel proprio Paese. Le provocazioni che scaturiranno dalle condivisione ci permetteranno di focalizzare i temi da approfondire.

In Italia quali sono le frontiere che la Fraternità è chiamata ad abitare?

In Italia abbiamo iniziato un cammino comune per individuare insieme, a partire dalla realtà, quali frontiere oggi ci sentiamo chiamate ad abitare. Il “dove” sarà il frutto di questo cammino. Mi sembra, però, di poter già dire che ci sentiamo molto pro-vocate (cioè “chiamate a…”), dalle persone che da altri Paesi del mondo, vengono a cercare Vita nel nostro. “Chiamate a…” abitare con loro la nostra comune umanità, abbattendo il sospetto, la paura e la diffidenza per poter vivere la convivenza delle differenze e l’arricchimento reciproco nella condivisione delle risorse tra tutti.

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