Dio non è silenzioso, è silenzio

Mio padre era francese e mia madre ucraina.
Entrambi braccianti agricoli erano costretti a trasferirsi ogni due anni.
A tredici anni ho contratto una tubercolosi contagiosa che mi ha obbligata a separarmi dai miei genitori: tra me e loro 800 lunghissimi chilometri e nessun mezzo di comunicazione…
La mia vita era una tragedia silenziosa e anonima e, a volte, mi chiedevo a cosa servisse.


Più o meno in questo periodo, nella mia profonda intimità (come credevo) è successo qualcosa di “strano”, era come una presenza che, nella mia confusione, ho chiamato “Egli”.
Il cammino è stato lungo, “Egli” è diventato “Lui”, poi “Tu”, poi “Io sono…”. “Io sono colui che è”.
Poco a poco questa Presenza ha abitato la mia solitudine, nell’angoscia ha lasciato, con tenerezza e infinito rispetto, che ne scoprissi la bellezza.

Restavo combattuta tra la gioia della testimonianza e l’inesprimibile mistero di questa presenza!

Ci sono eventi felici che restano indimenticabili…
Mi ha sempre stupito questa frase del Vangelo:
“Chi viene a me non avrà più sete!”.
Sembra, tuttavia che questa fame e sete di Dio -è così che si chiama-, non possano essere colmate in questa vita.
Si dice che Dio sia silenzioso.
Non è silenzioso, è silenzio.

Ascoltare il suo silenzio, vivere lunghi tempi di silenzio,
che egli possa disseppellire la sorgente… ancora e sempre.

Chiede di perdonare come Lui perdona.
Come non perdermi nel suo mistero trinitario!
“Tu, mi ami?” la domanda rivolta a Pietro mi sconvolge profondamente: il nostro Dio è un Dio che si fa mendicante d’amore.
Aprire semplicemente le mani e acconsentire alla realtà.
A causa di quel “Io-sono”, ispirata dalla vita di fr. Charles attraverso la Fraternità, ho cercato di essere solidale con quanti soffrono.

Ora sono “vecchia”, e sempre innamorata di questo Dio incredibile, mistero di incarnazione e di Croce, mistero trinitario e mistero della Cena e della festa!

Il mio desiderio? Se lui vuole, andare fino in fondo, fino alla fine con Lui… se vuole …

Ps Thérèse Anastasia

In ginocchio in Te
imploro…
la pace, la non violenza,
la giustizia,
il perdono,
la fine delle guerre,
la fine dell’uomo umiliato dall’uomo,
la fine dell’odio fratricida…
Mio Dio, in ginocchio
Ti trovo nell’orto della morte,
piangi lacrime di sangue…
diluvio di sangue,
di vite sacrificate.
Mio Dio con Te,
resto qui…
qui,
in quest’umanità trafitta.

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