Se agli occhi del mondo poteva sembrare una follia inviare sorelle giovani e inesperte a fondare fraternità lontane… per ps Magdeleine era una scelta radicata nella fiducia in Colui che ha fatto della debolezza un cammino fecondo di vita! E l’impossibile diventa possibile. E’ quanto ps Magdeleine scrive da Benares alle piccole sorelle nel Natale 1952.
“Avevo chiesto al Bambino Gesù di farmi passare il Natale qui, ed egli mi ha esaudita… Qui, dove tutto è così commovente… Siamo accanto all’estrema miseria dei mendicanti che agonizzano nelle strade e alla fede degli asceti e dei monaci nei cui sguardi c’è qualcosa di molto profondo e misterioso.
È un mondo completamente nuovo che il Signore affida alla fraternità tutta intera e a ciascuna di voi in particolare.
Fra qualche giorno sarà la volta del Vietnam. Anche là vi sarà un problema nuovo e molto doloroso, perché è un angolo dove tutti i giorni dei fratelli si battono contro i fratelli, in un’atmosfera di odio che cresce in proporzione al sangue versato.
Quando guardo le Piccole Sorelle, e le vedo ancora così giovani e così poco formate per affrontare simili problemi, ho un momento di paura e mi domando se non è il mondo che ha ragione a chiamarci pazze… Ma quando guardo la mangiatoia e il Bambino Gesù sulla paglia, e i pastori e gli apostoli e tutti quelli che hanno cominciato qualcosa di grande, mi dico che è questa povertà e questa debolezza che il Signore vuole, affinché sia lui solo ad agire e noi siamo soltanto degli strumenti nelle sue mani, che non oppongono resistenza.”
Ps Magdeleine
“Quando ritroviamo il coraggio di riconoscerci per quello che siamo
-ci vuole coraggio per questo!-,
ci accorgiamo di essere persone chiamate a fare i conti con la nostra fragilità e i nostri limiti. Allora può capitare di essere presi dall’angoscia, dall’inquietudine per il domani, dalla paura della malattia e della morte…
È bene conoscere i propri limiti, le proprie fragilità, dobbiamo conoscerle, ma non per disperarci, ma per offrirle al Signore; e Lui ci aiuta… ci prende per mano, e mai ci lascia da soli, mai!”
Papa Francesco
Angelus 11 marzo 2018
