Nel cuore del mondo, nel cuore di Dio

I poveri ci evangelizzano. Tutt’altro che essere un “effetto collaterale della nostra società” -come li definiva un cinico economista-, ci permettono invece “di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre” [Papa Francesco].

P. Andrea Mandonico, nell’omelia per la festa di ps Magdeleine il 6 novembre scorso, ci ha ricordato come, per questa piccola sorella, poveri e dimenticati siano diventati una “priorità teologica”, volti da ascoltare, persone da amare. Di seguito il testo integrale dell’omelia.

Ps Magdeleine non ha mai voluto rivelare il segreto della sua profonda intimità con Gesù. Abbiamo dovuto aspettare la sua morte per scoprire la sua vita mistica… Ha voluto vivere questo amore con estrema discrezione, perché fissassimo lo sguardo solo su Gesù e “togliessimo per sempre il sapore dello straordinario, se non dello straordinariamente semplice”, e di trasmetterci semplicemente il modello di una “santità ordinaria”, ma “straordinariamente semplice”, come il Modello di Gesù di Nazaret: una “santità umana”. Eppure la sua vita ha il sapore della presenza di Dio che traspare attraverso tutto il suo essere: con il suo sguardo penetrante, il suo modo di pregare, i suoi gesti di tenerezza, l’attenzione ai più piccoli per ridare loro dignità.

Ma ora è venerabile e questa approvazione del Papa non è una semplice formalità al contrario, è un atto altamente significativo: riconosce l’alta qualità dell’insegnamento e dell’esperienza spirituale personale vissuta da ps Magdeleine.

Le risposte scritte dei consultori teologici che hanno esaminato la nostra Positio lo dimostrano. Uno di essi nella sua relazione riconosce una “fecondità” ecclesiale nel modo di vivere proposto da ps Magdeleine, che non si limita al campo della vita consacrata: “è la sua capacità di essere un modello ispiratore per la maniera di essere cristiano nel terzo millennio”. Quelli che l’hanno conosciuta direttamente o indirettamente non esitano a desiderare che l’esempio di ps Magdeleine possa “arricchire il patrimonio spirituale della nostra Chiesa”. Alla scuola di Gesù di Nazareth, il Modello Unico, e nella logica dell’Incarnazione, del Piccolo Bambino, ps Magdeleine concretizza le intuizioni di Charles de Foucauld non solo nel Sahara, ma nel cuore di tutta la povertà umana.

Nella Evangelii gaudium, Papa Francesco nota che nel nostro mondo segnato dalla “disparità sociale e tra i vari popoli”, “l’opzione per i poveri è una categoria teologica”, affermando l’importanza dell’evangelizzazione da persona a persona, essendo ogni battezzato un soggetto attivo. La vita di ps Magdeleine sembra incarnare questa visione della Chiesa, perché per lei i poveri e i piccoli, “persone che valgono poco o niente” sono la priorità teologica, i privilegiati della sua missione: l’Amore di Dio per loro e la loro dignità sono testimoniati attraverso il rispetto e l’ascolto di ogni persona. Già nel 2000 la rivista dei Focolari diceva in un articolo: “Senza fare rumore, ps Magdeleine ha contribuito a un cambiamento di orizzonti nella vita religiosa non meno importante di quello causato dal crollo del muro di Berlino sulla scena politica internazionale. Ha anticipato di 20 anni il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II…”. Sì, la sua ispirazione ha arricchito la Chiesa e la sua influenza benefica si trova non solo negli atti e nello spirito del Vaticano II, ma anche nella vita post-conciliare della Chiesa.

Molte sono le testimonianze che esprimono l’attualità del messaggio che ps Magdeleine ha lasciato, riconoscendo in lei “una vera amica di Dio nella pratica eroica delle virtù”. Chi ha conosciuto ps Magdeleine sottolinea con forza la novità che ella ci offre con un cammino di santità che “non ci taglia fuori dal mondo e non uccide l’umano che è in noi”, la preghiera non ferma le relazioni umane: ella ci offre “un ideale di santità per il nostro tempo, né ampollosa né sdolcinata”, ma nel cuore del mondo e nel cuore di Dio.

Il decreto sull’eroicità delle virtù ci dice che ps Magdeleine è un dono del Signore non solo per noi ma per tutta la Chiesa. Sta a noi farlo conoscere, soprattutto per ottenere la sua intercessione per il miracolo. Sta a noi offrire la sua intercessione per ottenere le grazie di cui molti uomini e donne nell’odierno mondo hanno bisogno. Ci è anche utile chiedere il suo aiuto presso Gesù e presso lo Spirito per la nostra vita fraterna e la nostra testimonianza a favore dei poveri e della Chiesa. Credo che sia il servizio, la lavanda dei piedi, che ci viene chiesto oggi non solo per il bene della nostra Fraternità, ma per il bene di tutta la Chiesa.

P. Andrea Mandonico, sma

Postulatore della causa di beatificazione
Omelia 32° anniversario della morte di PSM
Roma, Tre Fontane, 6 novembre 2021

Site by TreeHost | Tema: TdM-Made by TdM-Made.(Versione: 0.9.4)