Aprire alla Vita

La mia vocazione nasce da una “buona” ansia. Un giorno mi sono resa conto che non sapevo come pregare. Era una cosa che, ad un tratto, mi colpiva con forza come una grande svista della mia vita, come il non sapere andare in bici, nuotare, relazionarsi a Dio. In quel periodo stavo leggendo “Lettere dal Deserto” di Carlo Carretto e mi ricordo la frase che mi ha fatto alzare lo sguardo verso i monti: “il linguaggio dell’amore è il silenzio”. Quando pregare per me ha sempre significato inondare il cielo di intenzioni, all’improvviso avevo bisogno di uno spazio dove tacere per scoprire. Dietro la mia casa c’era un pollaio (i polli non c’erano più) che ho trasformato in cappella e che è diventato luogo dove trovarmi silenziosa in un “a tu per tu” con Gesù… la svolta della mia vita. Quest’incontro ha plasmato anche lo stile di come seguirLo… non con parole convincenti né grandi opere ma con la vita stessa che diventa apertura per tanta misericordia ricevuta.

Ti volevo annunciare
al mondo
con una bandiera
di colore vivo;
ora apro timida
la porta alla vita
ovunque essa preme.

Ps Emily

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