Tra il sole e le nuvole

È grazie agli scout che piano piano ho conosciuto il Signore. Venendo da una famiglia non praticante, è vivendo questa “avventura” insieme agli altri ragazzi che mi sono venute incontro la Parola di Dio, la vita comunitaria, una proposta dove la gioia di vivere si coniugava con servizio (attenzione all’altro, gratuità, dono di sé…) e la “strada” (scoperta di una meta sempre oltre, sobrietà, adattare del mio passo a quello dell’altro…).

E in questa scoperta Gesù mi si è fatto vicino come compagno e orizzonte di questo cammino…

Un pomeriggio della mia adolescenza, con gli Scouts siamo arrivati dalle Piccole Sorelle a Tre Fontane. Per la prima volta mi sono ritrovata a pregare nel silenzio, l’adorazione di questo Dio che non solo restava compagno e orizzonte ma mi si rivelava come presenza banale e silenziosa, piccola e abbordabile in un pezzo di pane. Una scoperta che mi riempiva il cuore di sorpresa, di meraviglia e di una strana domanda: forse una “presenza” così potrebbe bastare per riempire la sete dei cuori, riempire la mia vita?

Dopo questa preghiera, due piccole sorelle ci hanno raccontato un po’ ciò che faceva la loro vita.

E lì, proprio lì mi è stata regalato una “parola magica”: condividere

Condividere con Gesù la sua scelta e il suo amore per i piccoli (chi resta al margine, chi non è interessante…).
Condividere la vita, la fatica, le gioie, il lavoro, le speranze di chi fa fatica a vivere.
Condividere la mia vita come si fa con un pezzo di pane, semplicemente, familiarmente accogliendo poi ciò che l’altro può offrire.
Condividere il modo di guardare, di vivere di Gesù, il suo farsi vicino senza potenza né prepotenza, ma valorizzando il tesoro nascosto in ognuno.
Condividere l’amore di cui ero amata da Lui e accoglierlo ancora in tutte le persone e le sorelle che il Signore mi ha regalato strada facendo.  
Condividere il sogno di Dio per questa terra e le speranze e le lotte di tanti “piccoli” per una vita di pace per tutti.

Tutto ciò ha preso forme, colori e profumi diversi nello scorrere di questi trentaquattro anni passati con i Sinti, in Niger, a Torino, a Tre Fontane… eppure la stessa gioia di un amore ricevuto e condiviso nella gratuità e nella “banalità” della vita quotidiana, continua ad abitare le mie giornate tra “sole e nuvole”.

Ed ora a Bari la strada continua. È con Lui che un giorno ci ha sussurrato “Io sono la VIA, la VERITÀ e la VITA” che vorrei percorrerla con le mie sorelle e in Lui, per Lui…

ps Daniela Chiara

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