“Il nostro essere è parte di un tessuto vivo…
l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri”
Papa Francesco
Dall’ottobre del 1966 appartengo alla famiglia delle Piccole Sorelle di Gesù.
La storia della mia vocazione è un sapiente intreccio di FILI…
Il Filo dell’educazione umana e religiosa ricevuta dai miei genitori che, insieme alla Fede, mi hanno trasmesso l’attenzione amorevole per i piccoli.
Il Filo dell’appartenenza al movimento dell’Azione Cattolica, apertura a nuovi orizzonti e inizio di un serio discernimento vocazionale. La chiamata del Signore si stava delineando chiara, anche se “il come” e “il dove” restavano da definire.
Il Filo della testimonianza del Papa buono, Giovanni XXIII, il suo cordiale rapporto con il mondo e gli uomini, colmo di tenerezza, fu per me una boccata d’aria primaverile di cui ancora oggi risento il beneficio.
Il Filo della lettura del libro Come loro del padre Voillaume fondatore dei piccoli fratelli di Gesù in cui delineava la spiritualità di Charles de Foucauld: l’imitazione di Gesù nella sua vita di Nazareth, un Dio infinitamente grande che si fa infinitamente piccolo. Questa lettura fu come un fulmine a ciel sereno.
Ho conosciuto poi le piccole sorelle e presto ebbi l’impressione di sentirmi “a casa”. Ho avuto anche la gioia di vedere vivere nel quotidiano la nostra fondatrice piccola sorella Magdeleine.
Il tempo e le difficoltà del cammino non hanno offuscato la gioia di questa appartenenza: la vita contemplativa nelle fraternità, le relazioni di amicizia con persone di ogni ambiente, popolo e religione, l’esperienza dell’infanzia spirituale come cammino sicuro per diventare artigiani di unità.
Quest’ultima è stata l’esperienza profonda vissuta nel quotidiano durante tanti anni con il popolo albanese, prima in Calabria con gli arbereshe, poi nel Kosovo e in Albania.
E anche ora che con altre due sorelle, ho dovuto lasciare il caro popolo albanese, questa rimane l’esperienza di vita che mi riempie ancora oggi di gioia profonda.
Ps Maria Lucia
