Bella, buona e giusta

Qualche settimana fa ps Theresa Johanna ha pronunciato il suo sì definitivo a Dio, nella Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù. Di seguito i colori della celebrazione e il profumo della festa…

Sono felice, felice del sì di Dio e del mio… del sì della Fraternità.

Grazie a quanti hanno pregato con me da ogni dove… una preghiera che è divenuta una rete dalla quale mi sono sentita portata e sostenuta… una rete fragile, sospesa da un filo di seta. Una rete, metafora di ciò che la Chiesa è chiamata ad essere. Mi sono sentita profondamente raggiunta dalla dimensione ecumenica che ha colorato la celebrazione. Isolde, amica della Fraternità e pastora protestante ha pregato nel presbiterio accanto a fratel Franz-Léo, prete francescano,

Ulrike, anch’essa pastora protestante e amica dei miei anni a Halle, ha cantato la litania dei santi. Più ripenso al giorno della mia professione e più riconosco il dono nascosto nella sobrietà e nella semplicità della celebrazione… mi sembra quasi di rintracciare una strizzatina d’occhio del piccolo Gesù. Non abbiamo certo scelto le circostanze ma abbiamo acconsentito a ciò che la vita rendeva possibile. E, in un certo qual modo, tutto ciò mi corrispondeva… corrispondeva probabilmente anche a noi, al nostro essere Piccole Sorelle di Gesù.

Dell’eucarestia mi restano due immagini.

Il piccolo Gesù. Ne abbiamo collocato la statua davanti all’altare di pietra… semplicemente deposto

su di un tessuto con accanto due lumini accesi. Sembrava così piccolo e quasi perso nella vastità della chiesa. Eppure, quante volte ha attirato il mio sguardo. Quando, per la litania dei santi mi sono avvicinata al presbiterio per la prostrazione, ritrovarmi davanti al Bambinello, è stato per me come fare un passo verso la mangiatoia e acconsentire consapevolmente ad un sì “felice”.

La benedizione.
Conservo profondissima nel cuore la benedizione che fr Franz e Isolde hanno pronunciato insieme su di me. Questa preghiera è stata così semplice e bella, così buona e giusta.

Molte volte durante la celebrazione abbiamo cantato: “Fidiamoci della vita… perché non dobbiamo vivere soli: Dio è con noi!” Alfred Delp ha scritto queste parole a 37 anni forse nell’ora più oscura della sua vita, durante la prigionia, con la morte sotto gli occhi… Queste poche parole dicono che in fondo è tutta una questione di fiducia. Fiducia che Dio manterrà la promessa. Fiducia che riusciremo ad imparare ad aprire le nostre mani e i nostri cuori per attendere e sperare tutto da Lui.

Ps Theresa Johanna

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